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I miti da sfatare nell' Osteopatia.

  • Immagine del redattore: Beatrice Pozzolo
    Beatrice Pozzolo
  • 31 mag 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 29 dic 2022

L' Osteopatia è ormai un metodo di cura che viene scelto da diversi Italiani e quasi sicuramente ti sarà capitato di ascoltare, almeno una volta, una persona che raccontasse la sua esperienza di cura da un' osteopata. Trattandosi di una disciplina relativamente nuova, e che da poco è stata riconosciuta come professione sanitaria in Italia, è possibile che a volte venga descritta erroneamente o confusa con altri tipi di cura nell' ambito del benessere; per questo mi piacerebbe sfatare alcuni miti che si sentono riguardo la mia professione e sui messaggi fuorvianti che vengono condivisi.


1) L' osteopata non fa massaggi

Lavora (anche ma non solo) sul sistema muscolo-scheletrico attraverso tecniche di diverse tipologie basate su EMB ( evidence based medicine) riguardo a principi neuromotori. L’ osteopata ripristina l'equilibrio nel corpo e riduce tensioni ( per esempio anche muscolari) agendo sulla causa, che potrebbe originare da altri sistemi ( viscerale, neurologico, vascolare..). Di fatto massaggiare un muscolo dolente/ dolorabile non è risolutivo se prima non vengono individuate le cause per cui quel muscolo si è contratto e/o mantiene uno stato di tensione cronica. Individuate le cause attraverso attenta anamnesi e analisi, sarà possibile ridurre il dolore con tecniche che prendono in considerazione la globalità del corpo.


2)L'osteopata non “ scricchiola" solo le ossa

Ovvero non applica sulle articolazioni solo tecniche dette Thrust o HVLA ( bassate su bassa ampiezza e alta velocità nell' esecuzione), ma anche manipolazioni più “dolci” che lavorano sul tessuto connettivo e sui tessuti molli ( capsule-legamenti-muscoli).

Le tecniche in thrust vengono selezionate dal professionista tra un' ampia scelta di tecniche che mirano allo stesso obbiettivo: liberare l' articolazione in questione e ripristinare il suo corretto range di movimento. La scelta differenziale tiene in considerazione età, sintomi, patologie, paure del soggetto su cui potrebbero essere applicate.


3) L' osteopata non raddrizza la colonna

Ovvero non modifica la forma e i dismorfismi ( scoliosi, ipercifosi, iperlordosi ecc..). Ricrea le condizioni neutre e fisiologiche affinchè il sistema possa esprimersi con la sua migliore postura possibile, soprattutto in età adulta! Nel bambino è possibile agire in maniera più incisiva sulla forma in quanto possiede tessuti ancora più manleabili ( meglio entro i 6 anni).


4) L' osteopata non si occupa solo di mal di schiena e torcicollo

Lavora su tanti altri disturbi. Sempre in tema di disturbi articolari tratta disfunzioni e dolori a carico dell’articolazione temporo-mandibolare e dell’ area oro-faringea. Si occupa di disturbi che riguardano anche la sfera viscerale come gastrite, reflusso, stitichezza, disturbi uro-genitali come incontinenza, dismenorrea, ciclo irregolare. Agisce anche sull’ asse endocrino dello stress: è possibile rivolgersi all’ osteopata per disturbi del sonno, mal di testa ricorrenti , stress ( sui sintomi che ne conseguono). Tutto questo grazie al suo training basato su un'approfondito studio dell' anatomia e fisiologia, un training pratico basato sulla conoscenza tattile dello stato dei tessuti fisiologici o in disfunzione e l' applicazione di un razionale terapeutico non settoriale ma globale, nel quale vascolarizzazione e innervazione del corpo hanno un ruolo cardine.


5) L' osteopata non è contro i farmaci

In quanto professionista che ha a cuore la salute e l' equilibrio dell' individuo credo che, un buon osteopata, debba riconoscere quando in stati acuti è necessario l' intervento farmacologico e fare squadra con il curante del paziente ( o altri specialisti). Per alcune persone sono necessarie cure farmacologiche specifiche per le loro patologie, le quali però possono essere alleviate nei sintomi attraverso un sostegno osteopatico.

In caso di disturbi cronici è importante sensibilizzare il paziente come l' Osteopatia e un determinato stile di vita potrebbero permettergli di non assumere cronicamente farmaci ma, credo che ,nel farlo, vadano rispettate le difficoltà e credenze culturali della singola persona e che tale vada guidata alla sospensione nell' abuso di farmaci nel rispetto dei suoi tempi e contesto di vita.


Mi auguro che questi chiarimenti siano stati per te utili e stimolanti! Ti invito a contattarmi per pormi domande più specifiche e mirate alla tua situazione.


Beatrice Pozzolo D.O.




 
 
 

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