Trattamento osteopatico in soccorso alla stitichezza
- Beatrice Pozzolo
- 1 dic 2022
- Tempo di lettura: 4 min
La stitichezza, conosciuta anche con il termine di stipsi, è la condizione in cui l’ evacuazione è scarsa e difficoltosa. Colpisce circa il 15% della popolazione, in particolare il sesso femminile.
E’ importante chiarire che la regolarità intestinale è un elemento molto soggettivo, sulla quale influiscono fattori meccanici/di movimento, alimentari, ormonali, psico-emotivi ecc. e, certi casi, dai più gravi ai più cronici, vanno approfonditi con accertamenti medici.
Un buon equilibrio intestinale è anche alla base di un buono stato di Salute e Prevenzione. Sempre più studi dimostrano come, tra le concause di diverse malattie e sindromi, si riscontrano alterazioni intestinali, questo perché l’ intestino sofferente alimenta lo stato infiammatorio alla base di ogni patologia o disfunzione.

Come dovrebbe essere una funzione intestinale funzionale?!
Dalle 3 volte al giorno alle 3/4 volte alla settimana si rientra in un range di evacuazione fisiologica.
Per cui quando iniziare a pensare di soffrire di stitichezza?
Quando la frequenza è sotto le 3/4 volte alla settimana
In presenza di feci dure/caprine
Quando la sensazione è di non essersi svuotate/i del tutto
Quando è necessario impiegare uno sforzo eccessivo e prolungato
Ricorso a manovre manuali o ausili come clisteri
Uso/ abuso di lassativi, senza i quali non è possibile evacuare
Fammi indovinare… Le hai provate tutte per cambiare la tua condizione di stitichezza?! Dai consigli della nonna agli integratori più cari , ai cibi “miracolosi”?!
Forse non hai mai pensato all’ osteopatia per il trattamento della stitichezza!
L’ osteopata può aiutarti a risolvere questa condizione. E’ bene ricordare che l’ osteopatia ha un’ approccio globale sull’ individuo, valutandone zone in disfunzione e con mobilità ridotta, per ripristinare il corretto equilibrio tra strutture. Per cui non esiste il trattamento specifico per la stitichezza, ma l’ osteopata a cui ti rivolgerai potrà trovare quali disfunzioni nel tuo corpo limitano e ostacolano la funzionalità intestinale.

In particolare le strutture sulle quali ci si concentra in un’ individuo stitico sono:
il diaframma: per migliorare l’ ossigenazione degli organi e favorirne il drenaggio e liberarne il movimento che stimola, attraverso una respirazione funzionale, la peristalsi intestinale.

Tratto lombo-sacrale: tutta la colonna ha relazione neurologiche vegetative con gli organi del corpo, ma in particolare quest’ ultimo tratto controlla la funzione del nostro intestino.

le strutture craniche e toraciche che si relazione con il nervo vago: quest' ultimo è il “re” dell’ equilibrio del sistema neuro-vegetativo, è bene che nel suo decorso non sia compresso o stirato, per garantire una buona funzione gastro-intestinale

pavimento pelvico: se questo gruppo muscolare è contratto e si relaziona in maniera disarmonica con le altre strutture della pelvi limita la funzione dell’ evacuazione, in quanto è responsabile dell’ atto volontario di spinta

Inoltre l’ osteopata si avvale di tecniche rivolte direttamente ( o indirettamente a seconda della profondità anatomica) ai visceri: ne esistono di tante tipologie per approcciarsi alla massa intestinale e al colon, alcune di esse sono molto piacevoli.
APPROCCIO MULTI DISCIPLINARE ALLA STIPSI
Essendo un disturbo con varie cause alla base, trovo importante agire in un’ ottica interdisciplinare per trovare una soluzione: nel mio studio da osteopata a Genova ho riscontrato diversi benefici per il paziente nel collaborare con dietist* e psicolog*.
Ho invitato la Dott.ssa Elena De Alberti, dietista con la quale collaboro, a condividere alcune informazioni di base su un corretto comportamento alimentare di base in caso di stitichezza:
“È importante prevenire la stitichezza, e se si percepisce la difficoltà nell’evacuare e la sensazione di non riuscire a svuotarsi bene è importante parlarne al proprio medico curante.
Piccoli accorgimenti nella quotidianità possono aiutare a prevenire la stitichezza, abitudini alla base di uno stile di vita attivo, di una dieta sana ed equilibrata.
Dal punto di vista nutrizionale, ci sono accorgimenti generali che si possono mettere in pratica prima di affrontare l’argomento con uno specialista che fornisca consigli più specifici.
In primis è importante mantenersi ben idratati: bere a sufficienza nell’arco della giornata permette, tra gli altri benefici, di mantenere le feci più morbide e di conseguenza migliorarne il transito a livello intestinale. I LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) consigliano l’assunzione di 2L di acqua al giorno nella popolazione femminile adulta e 2.5L di acqua in quella maschile. È importante aumentare il consumo di liquidi in gravidanza e durante l’allattamento, e in condizioni di alte temperature, oppure vomito, diarrea, che possono favorire la disidratazione.
Seguire una dieta ricca di fibre è fondamentale, ma attenzione a non esagerare con gli alimenti integrali se non si beve a sufficienza. L’integrazione con fibre non è consigliata se prima non si migliora l’alimentazione, con una buona quantità di frutta e verdura, legumi e cereali. Se non si è abituati a consumare pasti ricchi di fibre, si consiglia un aumento graduale, per evitare dolori addominali.
Infine, è importante assicurarsi il giusto apporto di grassi alimentari: l’olio di per sé aiuta a mantenere le feci morbide. In casi particolari, soffritti e fritti possono aiutare, andando a stimolare la contrazione della cistifellea.
Si può rivelare importante anche una buona integrazione con pre e probiotici, da assumere dopo valutazione nutrizionale e medica.”
Il quadro per migliorare non è completo senza sottolineare l’ importanza che il movimento e una corretta respirazione hanno sulla regolarità intestinale: promuovere uno stile di vita attivo, camminare quando possibile, fare sport e yoga, sono tutti elementi chiave per sostenere il trattamento osteopatico ( e il giusto regime alimentare).
C’è ancora qualcosa che puoi fare proprio durante il momento dell’ evacuazione dopo i trattamenti….
Quando ti siedi sul WC posa i piedi su un panchetto/rialzino: in questo modo riprodurrai la posizione di accovacciamento molto più indicata per evacuare in maniera fisiologica. Ne hai già sentito parlare ma non hai ancora capito il perché?!
La spiegazione va ricercata nell’ anatomia!

Durante la seduta tradizionale (fig.1) il pavimento pelvico, in particolare il fascio pubococcigeo, è più teso e il retto ( ultimo tratto dell' intestino) meno verticale. Questa condizione non favorisce la spinta dell' evacuazione. Prova invece a posizionare il rialzo sotto i piedi: come nella seconda immagine, il pavimento pelvico sarà più rilassato e l' intestino più verticale, la spinta risulterà facilitata! Sarebbe buona norma adottare questa tecnica ogni qualvolta si va in bagno per preservare il benessere di questa muscolatura e dei visceri pelvici.

Il benessere intestinale è davvero importante per la nostra salute, e più lasciamo che si cronicizzi la condizione di stipsi, più sarà difficile uscirne. Come osteopata a Genova mi occupo di casi di persone che soffrono di stitichezza e noto che, con l' impegno di tutti, è possibile davvero migliorare fino a risolvere la condizione.
Se vuoi raccontarmi la tua situazione puoi scrivermi a studio.osteopatia.pozzolo@gmail.com , sarò lieta di leggerti e aiutarti.
BP
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