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DIASTASI ADDOMINALE DOPO IL PARTO

  • Immagine del redattore: Beatrice Pozzolo
    Beatrice Pozzolo
  • 18 set 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 ott 2023

Che cosa è?

La diastasi addominale è la separazione dei retti dell’addome superiore a 2 cm, dovuta ad un’alterazione delle fibre di collagene della linea alba.

Vi sono dei fattori di rischio che predispongono alla diastasi dei retti, la gravidanza è solo una delle diverse condizioni possibili, tra le quali troviamo:

- Cicatrici (piercing) - Cesareo, episiotomia - Età - Aumento di peso - Stitichezza cronica - Postura - Attività sportiva non corretta - Elasticità del tessuto connettivo

( ecco perchè anche gli uomini ne possono soffrire!!)


Immagine della Dott.ssa Nicoletta Carai, tratta da una sula lezione sulla diastasi addominale

Il motivo più evidente per cui una donna se ne preoccupa, già dalla gravidanza, è il fattore estetico. Ma una diastasi trascurata e non funzionale, in realtà, può predisporre ad alcune problematiche, che potrebbero anche cronicizzarsi, come:

  • Alterazione pavimento pelvico e postura

  • Incontinenza e prolasso

  • Alterazione funzionalità viscerale

  • Difficoltà digestive e respiratorie ( per il diaframma)

  • Lombalgia




Vorrei però tranquillizzare tutte le donne che stanno leggendo… La diastasi in gravidanza è fisiologica ed è dovuta a variazioni ormonali che devono influenzare i tessuti del corpo femminile per consentire la dilatazione della cavità addominale per accogliere l’utero in crescita fino al parto !! ( leggi l' articolo sui cambiamenti della gravidanza)

Esiste anche una classificazione, che serve più che altro al medico per definirne la gravità, quando la diastasi supera i 2 cm:

  • inferiore a 3 cm: diastasi di grado lieve;

  • tra i 3 e i 5 cm: diastasi di grado moderato;

  • maggiore di 5 cm: diastasi di grado severo.

Tali gradi sono un’ indicazione, non è detto che ai gradi di maggiore intensità debbano sempre corrispondere i sintomi peggiori e viceversa!

Per questo motivo, preso atto della presenza della diastasi è bene fare una valutazione, il più possibile globale del corpo, per comprendere se si possa migliorare la situazione attraverso manipolazioni e/o esercizi ( oppure se l’ intervento chirurgico sia l’ unica possibilità).


Esiste anche una condizione di diastasi definita “ funzionale” , quando, se pur presente l’ allontanamento dei retti, si ha un buon automatismo perineale e i retti dell’addome si uniscono nella flessione anteriore del busto.


Perchè con una diastasi è importante valutare la globalità e la funzionalità del corpo?

Perchè ogni struttura che compone il corpo non è a se stante, ma lavora in sinergia con altre ( in questo caso parliamo di complessi muscolari) , le quali a loro volta potrebbero essere disfunzionali e aggravare la condizione clinica della diastasi stessa!

Esiste infatti un complesso funzionale detto CALP ( complesso addomino-lombo-pelvico), che, come capirai dal nome ,collega la posizione e la funzionalità dell’ addome, alla colonna e al perineo ( quindi anche al diaframma). Se manca la sinergia del CALP viene a mancare l’ automatismo della funzione ed espressione pelvica: è proprio la diastasi addominale, anche se pur lieve, che andrà ad intaccare questo fine meccanismo.


Prova a portare attenzione a questa zona del tuo corpo. Rimani seduta ed emetti un colpo di tosse deciso. Fatto?

Come si è comportato il tuo addome? Durante la tosse spingeva in fuori o in dentro?!

Dovrebbe ritirarsi in dentro, se la funzione addomino-lombo-pelvica è ben conservata , in caso contrario, questo è un semplice test positivo che ci porterebbe ad indagare meglio la tua postura e la funzionalità pelvica!

Forse se sei finita in queste righe è perchè hai già il sospetto di avere una diastasi , per cui a seguire ti spiegherò quali sono le strade che potresti affrontare per stare meglio.


1) La conferma della presenza di diastasi può esserti data dal medico ( ginecolog* o chirurg*) con una valutazione ecografica, a seguito di un suo sospetto oppure dopo una valutazione dell’ osteopata e/o del riabilitatore del pavimento pelvico che ne sospetta la presenza e chiede conferma per una diagnosi medica.


2) In presenza dunque di una diastasi addominale è possibile intraprendere un percorso di riabilitazione funzionale della stabilità addominale e pelvica attraverso figure specifiche ( fisioterapista-ostetrica- pt speciliazzati) facendosi accompagnare dall’ osteopata che sarà in grado di migliorare i tempi di recupero attraverso il trattamento di aree del corpo che interferiscono e mantengono, se in disfunzione, tale condizione.




Immagine della Dott.ssa Nicoletta Carai, tratta da una sula lezione sulla diastasi addominale


L’ immagine ti mostra come la muscolatura addominale sia collegata anatomicamente e funzionalmente ad altri muscoli e fasce, l’ osteopata farà un’ attenta analisi ( e se necessario tratterà) strutture come:

  • Mandibola, lingua e complesso muscoli mandibolari e ioidei

  • Sterno e articolazioni costo-sternali

  • Diaframma

  • CALP ( parte muscolare)

  • Creste iliache e coste ( inserzione muscoli CALP), bacino nel complesso

  • Disfunzioni viscerali

  • Quadricipiti

  • Ginocchio-tibia- caviglia- dita del piede

Se soffri di diastasi ( o ne hai il sospetto) prova a riflettere se hai sintomi e disagi a una o più strutture nell’ elenco..sono sicura che potresti già solo attraverso un ascolto sincero, comprendere i collegamenti nel corpo!


Se già conosci il mio approccio...

sai che tengo molto alla prevenzione, ed anche in questo caso, giocare d’ anticipo, ti permette di limitare le possibilità del manifestarsi di una diastasi sintomatica:

uno studio dimostra che la presenza e la dimensione della DRA è maggiore nelle donne in gravidanza che non fanno esercizio fisico rispetto alle donne in gravidanza che fanno esercizio. Dunque lo studio suggerisce che la DRA può essere prevenuta attraverso attività fisica mirata ( con personale qualificato).


E ricorda che come sempre la chiave vincente per il tuo benessere passa attraverso due fattori importanti: la partecipazione attiva della persona alla sua guarigione e un lavoro d’ equipe al suo sostegno!


Se vuoi contattarmi per raccontarmi la tua situazione scrivimi a studio.osteopatia.pozzolo@gmail.com , se vuoi venire a trovarmi nel mio studio da osteopata a Genova per un primo trattamento osteopatico puoi prenotare contattandomi sulla mail o telefonicamente!


BP

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